mercoledì 30 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

sabato 5 dicembre 2009

lunedì 16 novembre 2009

Erba di casa mia.


Siete pro o contro allo spinello?

venerdì 6 novembre 2009

Dal mio diario. La cresima

Da tre sere per volere dei miei vado a lezione di catechismo vogliono che faccia la cresima. Le lezioni, si svolgono nella sacrestia della chiesa del quartiere a darle è un laico.
Cosimo così si chiama il mio insegnante è un uomo alto, un metro e cinquanta del tutto pelato avrà una quarantina d’anni non è sposato e vive con la vecchia madre a pochi passi dalla chiesa. Lo “scapolone” così lo chiamano nella zona.
Fa lezione a me e a un ragazzo che si deve sposare dalle 18,00 alle 19,00. Cosimo è molto severo la sua faccia è imperturbabile. Quando legge il Vangelo, va in estasi. Si arrabbia non poco se ci pone delle domande e non sappiamo rispondere. Del resto se sapevamo, le cose che bisogno c’era di andare da lui? Pretende tanto da noi fin dai primi addottrinamenti.
L’altra sera ero da sola il ragazzo si è beccato l’influenza. Rispetto alle sere precedenti, Cosimo dava l’impressione di essere più rilassato e sul suo volto, mi parve di cogliere un sorriso quando mi disse di sedermi.
Dalla sua borsa di finta pelle color marrone, tirò fuori un libro, lo aprì, e lo mise sul tavolo d’innanzi a me.
«Leggi pronuncia chiaramente le parole». Nel dire questo, si siede vicino al tavolo di fronte a me. Mi schiarisco la voce e comincio a leggere.
“sono seduta sul divano con le gambe allungate e i piedi che poggiano sulla sedia. Indosso una sottoveste nera di raso alquanto corta. Fa molto caldo.” Interrompo la lettura e guardo Cosimo come per dirgli: che mi stai facendo leggere?
«Dai continua non fermarti». Riprendo a leggere.
“Luca, mio figlio è in piedi davanti a me con addosso solo i boxer grigi elasticizzati da dove scorgo la sagoma del suo cazzo posto sul lato sinistro.” Mi fermo nuovamente. Cosimo ha la mano sinistra poggiata sul tavolo e l’altra tra le gambe dal movimento, del braccio capisco che si sta masturbando. Con voce fioca, mi dice di riprendere la lettura. Sono terribilmente imbarazzata.
“si siede al mio fianco, poggia la guancia sinistra sul mio seno e la mano sulla coscia. Mi accarezza dolcemente. – cosa fai? – gli dico con voce tremula. – mi dai la poppata? – risponde sollevando gli occhi. – da piccolo, mi facevi dannare non riuscivi a ciucciare. – gli accarezzo il capo. – prova adesso mettimi la tetta in bocca. – solleva la testa, infilo la mano nella scollatura e tiro fuori il seno lui dischiude le labbra.” Guardo Cosimo il suo viso è paonazzo e gli occhi lucidi. Il braccio si muove velocemente.
«Dai ancora un po’ finisci di leggere». Mi dice a denti stretti.
“dischiude le labbra e tira fuori la lingua con la punta, mi ridisegna il contorno dell’aureola poi prende in bocca il capezzolo turgido. Succhia avidamente.”
«Hai visto che mamma troia eh! Proprio una gran puttana». Il braccio, si ferma Cosimo abbassa la testa e si guarda tra le gambe.
«Ohhh... » è venuto. Solleva la mano che prima stringeva il cazzo, la tiene aperta è intrisa di sperma.
«Nel cassetto del mobile ci sono dei panni bianchi quelli che Don Saverio mette sul calice, prendine uno». Faccio quello che mi ha detto gli allungo il panno, si pulisce la mano e dopo il cazzo che non vedo perché coperto dal tavolo. Dopo pulito, si ricompone e si alza sulla patta dei calzoni c’è una chiazza scura. Mi viene vicino.
«Mi raccomando non fare parola di quello che è successo con nessuno intesi! » Mi accarezza la faccia con la mano sudaticcia e appiccicosa.
«Tranquillo non dirò niente posso andare ora? »
«Si, ma domani ci mettiamo sotto e studiamo d’accordo? »
«Ok a domani». Esco passando dalla chiesa quando sono davanti all’altare, faccio un inchino e il segno della croce.

«Aspetti! » Don Saverio sta chiudendo le porte della chiesa.
«Sei ancora qua! » Mi dice meravigliato.
«Sono quasi le otto». Il mio viso si avvampa abbasso lo sguardo.
«Che c’è Cinzia».
«Niente mi fa uscire? » Per tutta risposta chiude la porta con una grossa chiave.
«Vieni». Lo seguo si siede su una panca e mi fa segno di sedermi accanto a lui.
«Lo sai le bugie non si dicono specialmente ora che stai per prendere un sacramento così importante quale la cresima. Dimmi tutto».
«Cosa le devo dire? »
«Cosimo ti ha fatto qualcosa? » Sto per alzarmi, ma lui mi afferra il braccio.
«Dove vai! Fa conto che sei al confessionale quello che mi dirai, rimarrà tra noi due». Faccio un lungo respiro e gli racconto tutto.
«Vedi Cinzia, Cosimo ha dei problemi, ma non è cattivo. Da ragazzino sua madre abusava di lui». A quella rivelazione, non so cosa rispondere.
«Tu ad ogni modo non dire niente mi seccherebbe perderlo è un bravo insegnante conosce il Vangelo meglio di me». Gli promisi che avrei taciuto.
La sera successiva, al posto di Cosimo c’è Don Saverio.
«E’la stagione anche Cosimo si è beccato l’influenza». Mi siedo, lui gira intorno al tavolo con le mani dietro la schiena.
«Come sta tua madre? » Mi chiede poggiando le mani sulla spalliera della sedia guardandomi in faccia.
«Bene». Rispondo abbassando gli occhi per evitare il suo sguardo.
«E’ da un po’ che non la vedo gli somigli molto lo sai? »
«Lo so me lo dicono tutti». Comincio ad agitarmi di solito quando mi accostano a mamma, è per un solo motivo quello di fottermi. Con ogni probabilità, anche Don Saverio ha beneficiato delle grazie di mia madre.
«Gran... donna tua madre». Va verso il mobile, apre il cassetto, e tira fuori un pannetto identico a quello che avevo dato a Cosimo per pulirsi.
«Sei pura Cinzia? » Avvampo sento il viso in fiamme, mi tormento le mani.
«L’hai visto il pene di Cosimo? »
«No! » Rispondo di getto.
«Tieni questo». Mi allunga il pannetto che prendo senza guardarlo in faccia. Mi è d’innanzi.
«Non mi hai risposto. Vai con i ragazzi? » Annuisco con il capo.
«E cosa fai? » Sono tutta un fremito, non gli rispondo.
«Lo prendi in bocca? » Vorrei che il pavimento, m’inghiottisse per farmi sparire non so proprio come gestire la situazione che si è creata. Ho la testa china e non oso alzarla.
«Tua madre è brava molto brava». Mi pone le mani sul capo lo accarezza.
«Alzati! » Come un automa eseguo l’ordine. Mi mette la mano sotto il mento e lo solleva.
«Perché quella faccia? » Tenta di baciarmi sulle labbra, ma giro il capo.
«Non fare così lasciati andare la resistenza, porta solo a una perdita di tempo». Mi stringe a se e si struscia contro il mio basso ventre sento la durezza del suo cazzo.
«Inginocchiati come se dovessi pregare». Mi abbasso lentamente mentre lui tira su la veste sotto non ha niente è completamente nudo.
«Ti piace il mio cazzo? » Un cazzo di tutto rispetto molla la veste e mi copre del tutto sono nel buio più pesto.
«Fammi un bel bocchino Cinzia». Afferro la verga e inizio a segarla mentre con la lingua lecco la cappella.
«Ohhh... si brava continua così». Una pompa al buio non l’avevo mai fatta. Glielo prendo in bocca e vado su e giù con la testa.
«Ohhh... uhhh... ciuccia, ciuccia troietta». Comincio a sentire caldo sotto quell’abito talare. Mi manca l’aria. Lo sfilo dalla bocca e continuo con la mano.
«Ahhh... si cristo sì! » Istintivamente chiudo gli occhi mentre lo sperma caldo si abbatte sul mio viso. Quando riemergo, la luce mi da fastidio prendo il pannetto e mi ripulisco alla meglio. Don Saverio poggia il culo sul tavolo e ansima.
«Sei stata brava». Mi dice stringendosi il cazzo. Mi alzo.
«Non pensare male di me sono un uomo e tu una gran bella fica».
«Ho fatto peccato? » Gli chiedo.
«No hai fatto un’opera buona». Esco dalla sacrestia e quando sono, d’innanzi all’altare non m’inchino tiro dritto.

sabato 24 ottobre 2009

tra moglie e marito non mettere il...

Che rapporto avete con i suoceri?

domenica 18 ottobre 2009

Preoccupante.

La macchina sostituirà l’uomo anche in quest’occasione?

martedì 6 ottobre 2009

La confessione

Vostro figlio vi rivela di essere omosessuale. Come reagite?

sabato 26 settembre 2009

lunedì 14 settembre 2009

Andrea,Matteo e tutti quelli che mi amano vadano a leggere il mio racconto su Annunci69 il titolo è:"Dal mio diario la combriccola". Leggete e fate dei commenti.

martedì 8 settembre 2009

Dal mio diario

Martedì 2 ottobre 1984.
Oggi si festeggiava Sant’Angela ed io mi sono recata a casa di mia nonna materna per fargli gli auguri di buon onomastico. I miei genitori non mi hanno accompagnata, mio padre è in rotta con la nonna giorni fa hanno avuto una discussione.
La nonna c’è rimasta male mi ha detto che mio padre, è una testa di “cazzo” e che per colpa delle sue scemenze gli mette la figlia contro. Con le lacrime agli occhi ha aggiunto: “Quale occasione migliore per riappacificarci, ma questo tuo padre non l’ha capito.” Dopo un po’ che ero lì, è arrivato zio Ernesto (fratello di mia madre), con la moglie e il figlio Poldo.
Poldo, è più grande di me di due anni ha sedici anni ed è un gran bel ragazzo. Mentre i grandi erano in cucina, Poldo ed io siamo andati nel solaio a rovistare tra le vecchie cose di nonna. China frugavo nella cassapanca, dove vi erano vestiti e scartoffie a un certo punto sento che Poldo, mi tocca il culo. «cosa fai?» Gli chiedo e giro la testa per guardarlo. «hai un bel culo cuginetta». Nel dire questo stringe la mano nel mezzo delle chiappe, mi alzo inviperita, sto per mollargli un ceffone, ma mi fermo nel vedere che ha il cazzo fuori. «rimettilo dentro». Il tono della mia voce è greve, ma non abbastanza da intimorirlo, infatti, non si scompone, anzi afferra il pene duro e inizia a menarselo. «Anche Agnese faceva la sostenuta poi me la so fatta proprio qua la settimana scorsa». Agnese, è una nostra cugina ha diciotto anni. «non ti credo lo dici solo per farti bello». Lo spinsi. «giuro è la verità! Da prima non voleva diceva che ero troppo piccolo per lei poi quando gli ho fatto vedere questo, (scrolla il cazzo) si è messa a cosce aperte sulla cassapanca che chiavata ci siamo fatti. Agnese, è già una donna tu sei ancora una mocciosa». Se il suo scopo era quello di farmi arrabbiare, devo dire che c’era riuscito. «Agnese queste non le ha è piatta! » Sollevo la maglietta e gli faccio vedere le tette belle grosse.
«cazzo!» Esclama sedendosi su una vecchia sedia a dondolo. Gli butto un cappello del nonno che lui mette sul cazzo stava salendo qualcuno.
Era sua madre. «Vi ho portato la macedonia che ha fatto la nonna». Ci allunga due coppette d’acciaio colme di frutta. «cosa state facendo? » Chiede guardandosi intorno.
«curiosiamo» rispondo. «dopo rimettete tutto a posto» ci sorride e va via. Poldo, si alza e mi scappa da ridere nel vedere che il cappello è rimasto attaccato al suo cazzo. «beh ora sai che uso ne puoi fare». Gli dico con un pizzico di cattiveria e, inizio a mangiare l’ottima macedonia di nonna. Lui toglie il cappello, e mette la coppetta a livello del cazzo e riprende a masturbarsi. «Che cosa vuoi fare?» Gli domando. «vi aggiungo la panna». Risponde osservando quello che fa. «ohhh... Cinzia sto per venire». Schizza sull’insalata di frutta. «mangia questa! » Sostituisce le coppette ora tra le mani ho quella arricchita di sperma. Un po’ titubante, inizio a mescolare con il cucchiaino in modo che la sborra, si amalgama alla frutta. «non sono una mocciosa e te lo dimostrerò». Per sovrastare Agnese, dovevo compiere un gesto eclatante dovevo mangiare il suo sperma questo avrebbe annullato la chiavata che si era fatto con l’altra cugina. Quando porto alla bocca il primo boccone, Poldo sgrana gli occhi incredulo. «mangi per davvero? » Dice rimettendo il cazzo ormai floscio nelle braghe. Lo zucchero, la frutta, e soprattutto il maraschino, coprono il sapore dello sperma non avverto alcun retrogusto. Dopo finito di mangiare, lecco l’interno della coppetta e mi passo la lingua sulle labbra mandando in tilt Poldo.
«dobbiamo rivederci senza nessuno tra le palle sono sicuro che sai fare molte cose». Queste parole me le dice mentre scendiamo.
Erano tutti nella sala. Ai genitori di Poldo, si erano aggiunti altri parenti e un signore anzianotto che non avevo visto mai.

Alle diciotto, restiamo in tre io, nonna e Felice il signore anziano che non conoscevo.
Felice, mi ha catturata è la copia sputata di un attore che seguo in un serial televisivo.
Identico e preciso a Bob il nonno di Bart il protagonista dei telefilm.
Nella realtà da quello che ho capito Felice, è l’amico di nonna rimasta vedova quando io avevo appena due anni. Ero in cucina che mettevo a posto i due nella sala. Sto per andare da nonna per chiedergli dove vanno messe alcune stoviglie, mi fermo prima di entrare nella stanza stanno parlando.
«che ti prende stai fermo!»
«mi è venuta una gran voglia». La voce di Felice è lasciva.
«non dimenticare che di là c’è Cinzia». Risponde nonna con un tono più appagato.
«come faccio a dimenticarlo? La colpa è sua se sono in questo stato».”?!”
«che dici?» Ora mia nonna si fa seria.
«ma non l’hai vista? Ha quei jeans talmente attillati, che si vede lo spacco della fica e non porta nemmeno il reggipetto ho notato i capezzoli turgidi che a momenti gli forano la maglia»
«ti rendi conto che stai parlando di una ragazzina? E per lo più di mia nipote? Sei un porco».
«Mandala via facciamo l’amore».
«A quest’ora da sola non la mando a casa la accompagni tu e cerca di fare il bravo».
«l’accompagno se vieni anche tu!»
«no! Non voglio incontrare suo padre vai da solo quando torni, faremo tutto quello che vuoi». Torno sui miei passi ripensando a quello che ho sentito poco prima. Non immaginavo che dei jeans e una polo, scatenassero una guerra di ormoni all’interno di un uomo di una certa età. Non sapevo se essere orgogliosa o se mi dovevo preoccupare del mio aspetto avvenente.
Le giornate di ottobre anche se ancora calde, si sono accorciate alle diciannove quando salgo sull’auto di Felice, è già buio. Casa mia da quella di nonna, non è distante, ma c’è da percorrere uno stradone poco illuminato e non frequentato. Felice guida fissando la strada senza dire una parola, io lo osservo con la coda dell’occhio. Procediamo lentamente ci sorpassano tutti persino i motorini. «Ti dispiace se ci fermiamo ho bisogno di fumarmi una sigaretta guidando non riesco». Svolta a destra dove vi è la casa Circondariale di Poggioreale ferma la macchina. Il posto dove siamo ha una brutta fama di solito lì si fermano coppie clandestine, puttane, e travestiti per fare sesso protetti dall’oscurità. Davanti a noi c’è un’auto ferma non scorgo gli occupanti per la troppa oscurità. Felice, mi allunga il pacchetto di sigarette.
«Vuoi?» mi dice timidamente la prenderei volentieri, ma temo che possa riferire alla nonna che fumo, quindi gentilmente rifiuto. La mia attenzione, è attirata dalla luce di cortesia che si accende nell’auto davanti a noi. Quello che vedo è una che si solleva, apre la portiera e sputa ripetutamente.
«gli ha fatto un bocchino! » rimarca Felice.
«Tu... li fai?» Mi chiede portandosi la mano tra le gambe.
«Se prendo la sigaretta dopo lo vai a dire a nonna che fumo?»
«assolutamente no! Tieni». Prendo la sigaretta lui avvicina l’accendino noto che la sua mano trema notevolmente.
«ti ho fatto una domanda? »
«Mi è capitato di farli, ma non dire niente per favore!».
«Non temere sarà un segreto tra me e te. Ti piace farli?»
«E’ divertente personalmente non provo niente, ma mi piace vedere come reagiscono i ragazzi».
«e... Come reagiscono?»
«si contorcono, imprecano, urlano. Ed io mi sento importante».
«Non so come dirtelo, ma... dove finiscono insomma il seme lo ingoi?».
«a volte si altre volte faccio come quella di poco fa lo sputo». Da un pezzo aveva finito la sigaretta, ma non si decideva a partire a me stare lì raccontargli le mie cose non dispiaceva per niente.
«Ti da fastidio se lo tiro fuori? L’ho talmente duro che mi fa male».
«No! Ma quando mi porti a casa?».
«Dopo non aver fretta. Che cosa facevate nel solaio te e Poldo?» Si sbottona i calzoni, abbassa la cerniera a questo punto giro la testa dal lato del finestrino.
«Ti vergogni? Guarda». Mi giro per non dare l’impressione della smorfiosa da subito lo guardo in faccia ha il viso stravolto dall’eccitamento abbasso lo sguardo, sul suo fallo è grosso, gonfio, si porta la mano sopra e lo accarezza.
«Ti piace?» Mi dice con una voce che mi sembra di sentire per la prima volta.
«E’molto grosso». Rispondo fissando quella mazza di carne.
«Ti ho chiesto di Poldo!» Inizia a segarsi e a me ripensando a Poldo, mi scappa da ridere.
«Ti sembra buffo quello che sto facendo? »
«Non ridevo per questo, ma Pensavo a Poldo è tutto scemo quel ragazzo».
«Perché gioia racconta». Mi afferra il polso e guida la mia mano sul suo cazzo.
«Sai come si fa vero? Senza fretta, dolcemente e dimmi cosa hai fatto con tuo cugino». Impugno la verga è bollente non riesco a circuirla completamente è troppo grossa. Mi giro del tutto dalla sua parte per poterlo masturbare a modo. Nel frattempo, un’altra auto ha occupato il posto di quella del pompino. Masturbo Felice e guardo quello che fanno i due nella macchina davanti a noi. Hanno la luce accesa, si stanno baciando in bocca.
«Ti piace guardare eh!» Nel dire questo Felice, mi mette la mano sotto la maglietta.
«Non porti mai il reggipetto?»
«Quasi mai mi da fastidio».
«Che tette meravigliose che hai sode e grosse uhhh». La donna nell’auto davanti si china.
«Fallo anche tu». È quasi una supplica quella che viene fuori dalla bocca di Felice.
«Solo un po’ dopo mi porti a casa».
«Ok!» Mi abbasso, tiro fuori la lingua inizio a leccarlo da prima sulla cappella poi scendo fino alle palle.
«Prendilo in bocca puttanella! » Parla a denti stretti come se stesse soffrendo. Spalanco la bocca e ingoio metà cazzo. Lui mi solleva la maglia e mi accarezza la schiena.
«Che pelle soffice, vellutata sei davvero un gran pezzo di fica». Vado su e giù con la testa Felice geme e si torce. Penso che possa bastare sto per sfilarmelo, ma lui mi mette le mani sul capo.
«Ancora un po’ troietta altri due colpi e giungo». Mi afferra i capelli, tira e poi spinge cadenzando il movimento della mia testa vado su e giù a suo piacimento. Sento la verga pulsare nella mia cavità orale Felice solleva il culo dal sedile e mi blocca la testa.
«Ferma... stai ferma ohhh... sì... sì eccomi». Da subito, avverto il caldo, poi la densità e infine il sapore pungente dello sperma. Sto lì fino a che non smette di pulsare poi lentamente me lo sfilo dalla bocca, mi sollevo e cerco qualcosa dove poter sputare Felice, mi allunga un fazzoletto lo prendo e vi sputo dentro la sborra. Quella dei ragazzi che ho spompinato fino adesso non è così densa e nemmeno acre come quella di Felice che si accende un’altra sigaretta.
«Mi raccomando tra noi non è successo niente». Mi dice ricomponendosi.
«Io non dirò niente a nessuno giuro, ma anche tu devi fare lo stesso». Si fa la croce sulle labbra e poi dice: “Lo giuro”. Mi sento più tranquilla ora che ha giurato.
Quando siamo sotto casa, insisto per farlo salire, ma lui non vuole. Ci salutiamo con la promessa di rivederci a casa di nonna.

Ho tirato fuori da un vecchio baule il mio diario e l’ho messo in bella mostra in modo che mio marito lo possa leggere come nel film: “La chiave”. Voglio che lui sappia come ho vissuto l’adolescenza e non solo nel diario ho aggiunto cose che mi sono capitate di recente e che lui non sa.

sabato 29 agosto 2009

L'estate sta finendo.


Non so se siete neri per la tintarella presa, o perché le ferie sono finite. Come sono andate le vacanze?

mercoledì 5 agosto 2009

Sogno.


Sono ferma alla fermata del bus quando si accosta un’auto, il conducente abbassa il finestrino dal lato passeggero e mi chiama, mi avvicino, mi chino e vedo che ha il cazzo fuori dai calzoni torno immediatamente sui miei passi lui scende dalla macchina coprendosi con la giacca il cazzo.
- dai sali. – mi afferra per un braccio.
- lasciami o mi metto a urlare. – gli dico cercando di liberarmi dalla stretta.
- entra in macchina e non ti succederà niente voglio solo divertirmi un po’. – sposta la giacca e vedo che infilato nei pantaloni, ha una pistola.
- fa la brava. – mi apre la portiera e mi fa salire. Quando anche lui è dentro, mi spinge con la testa tra le sue gambe.
- succhia senza fare scherzi se tendi di mordermi ti spacco la testa. – parte ed io inizio a fargli un pompino.
- brava così ciuccia dolcemente. – dagli scossoni dell’auto capisco che ha preso una stradina di campagna a un certo punto la vettura si arresta.
- scendi. – mi ordina. Siamo in aperta campagna vicino a un vecchio cascinale.
- spogliati. – non oso oppormi poiché nella mano destra impugna la pistola e me la punta contro. Una volta nuda mi fa sdraiare con il ventre sul cofano della Mercedes.
- te lo metto nel culo sborro e poi ti lascio andare. – sento la cappella vicino all’ano con un colpo secco entra dentro di me il mio grido di dolore viene soffocato dalla sua mano che mi tappa la bocca.
- non è niente ora passa. – mi afferra i fianchi e inizia a stantuffarmi energicamente. Il dolore è atroce, ma non fiato sopporto quando sento lo sperma caldo introdursi nelle mie viscere tiro un sospiro di sollievo. Resta dentro di me ancora qualche istante poi si sfila ed io ho lo stimolo di evacuare, ma mi trattengo. Lo vedo salire in macchina e ripartire a tutta velocità. Mi accovaccio per cacare lo sperma e per pisciare. Fatto questo, mi rivesto il culo mi brucia tremendamente. Poi mi sveglio. Da un po’ di tempo faccio questo sogno.

sabato 1 agosto 2009

Mari o monti?


Dove andate in vacanza?
Io vado sul lago di Garda.

venerdì 24 luglio 2009

Sesso caldo


Suggerimenti e rimedi per fare sesso senza patire il caldo.

sabato 18 luglio 2009

Rocco e i suoi fratelli.

Io me lo farei alla grande. Ma cos'è che non va in lui secondo voi? Pensate che potreste fare di meglio? Rocco lo vedete come amico oppure come uno difficile da imitare.
E' solo finzione o davvero Rocco è quello che vediamo nei film?

mercoledì 15 luglio 2009

Al bivio


Dove finisce l'erotismo e inizia la pornografia.

domenica 12 luglio 2009


Il posto più in solito dove avete fatto sesso!

mercoledì 8 luglio 2009

Bar dello Sport


A voi maschietti oltre al sesso, c’è un altro argomento di cui vi piace parlare il... “calcio!” Allora vediamo se con queste due domande riesco ad avere tanti commenti non solo dagli uomini, ma anche dalle donne.
Chi secondo voi vincerà il prossimo scudetto?
E sempre secondo il vostro parere chi è il miglior giocatore del campionato italiano?
Aspetto numerosi commenti e nel frattempo vi ringrazio della simpatia che mi dimostrate un grosso bacio a tutti grazie.

domenica 5 luglio 2009

Cambio di rotta.


Da millenni il popolo lo prende nel deretano adesso vi capita l’occasione di ricambiare la cortesia a chi tra questi fareste il “servizietto?”
Berlusconi?
Bossi?
Tremonti?
Di Pietro?
Casini?
D’Alema?
Fini?
Franceschini?
chiedo scusa per l'errore.

giovedì 2 luglio 2009

La prima volta


A detta di esperti, non sempre la prima volta si ricorda con piacere voi che ricordo avete della vostra prima “volta?”

martedì 30 giugno 2009


Avete la possibilità di vivere un giorno da leoni come lo vivreste?

sabato 27 giugno 2009

Michael Jackson


Non giudichiamolo ricordiamolo.

giovedì 25 giugno 2009

Silvio il mandrillo.


Cosa ne pensate del nostro presidente “mandrillone”.
Sono solo chiacchiere secondo voi, o c’è del vero in quello che afferma la sua consorte?

mercoledì 24 giugno 2009

racconto

Il racconto, può ritenersi finito domani, lo pubblicherò su Annunci69 voglio ringraziare tutti quelli che hanno collaborato e anche a chi non se le sentita non importa sarà per una prossima volta.
Consentitemi di ringraziare in modo particolare Andrea è un ragazzo meraviglioso grazie.

mercoledì 17 giugno 2009

martedì 16 giugno 2009

giovedì 11 giugno 2009

il 69


La posizione del 69, conosciuta anche attraverso il suo nome francese soixante-neuf, è una posizione sessuale che permette di praticare sesso orale stimolando contemporaneamente i genitali di entrambi i partner (i quali assumono così una posizione che richiama la forma del numero 69, da cui deriva appunto il nome).
Solitamente, entrambi gli individui stanno sdraiati, l'uno sopra all'altro, posizionando ciascuno la testa presso i genitali dell’altro. In tal modo, i genitali di entrambi possono essere stimolati oralmente nello stesso momento; inoltre, essa permette di stimolare i genitali in modo diverso, ovvero nel verso opposto, rispetto alle posizioni tipiche del sesso orale.
Oltre ai genitali, i due partner, in questa posizione - in particolare il partner che si trova sotto - possono facilmente baciare, leccare o penetrare con le dita l'ano dell'altro partner, aggiungendo una ulteriore stimolazione al sesso orale.
La posizione del 69 è conosciuta nel Kamasutra come "Congresso del corvo", per il fatto che "ciascuno dei due partner riceve con essa qualcosa di impuro nella bocca".
Si tratta di una posizione più difficoltosa per i partner di altezza molto differente; in questo caso, di norma, il partner più alto si dispone sotto, in modo da favorire il partner fisicamente più minuto, consentendogli un movimento più agevole.

il pompino


> la mia personalissima tecnica nel praticare un pompino con tutti i crismi.
Vedi, caro/a xxx, io sono un po' anarchica e non credo che esista una tecnica unica per fare i pompini, molto dipende da chi ti trovi davanti, dai pensieri che ti ispira, dalla sua fisicità, dalla sua forma... è come il tempo di cottura degli spaghetti, non ce n'è uno unico, ma è indicativo... e come per gli spaghetti possono essere col pomodoro passato, al burro, al pesto, con le vongole... mai essere assoluti.
> Non me ne volete se non aggiungerò nulla di nuovo a ciò che sapete già ma la tecnica che andrò a esporre tra poco sembra essere a prova di bomba (seee...).
Io qualche mortaretto te lo tiro, ti va? :)
> Il vostro ragazzo/marito/amante vi sarà grato in eterno.
Bastasse un pompino.... ^____^ Io ti dico come invece mi è capitato di fare a me in un momento di particolare ispirazione.
> - Mettete il pene in bocca (ma va?).
ERRORE. Il pompino è una nobile e antica arte... bisogna creare aspettativa, desiderio: il pene sarà l'ultima cosa a cui arrivare, restando in zona, si intende. Troppo spesso si sacrifica il pre nella foga. Prenderlo in bocca e cominciare, come dici tu a "pompare", leva tutta la poesia dell'attesa... è una zona tanto sensibile che ti stupirà scoprire che le pieghe nascoste sono quelle che celano brividi inattesi. La lingua, le labbra, i denti... ogni cosa deve essere usata, la pelle fra gamba e scroto, quella piegolina quasi inaccessibile, sfiorarla con la lingua, poi passare allo scroto, pinzarlo leggermente fra le labbra, inumidirlo, leccarlo, prendere in bocca i testicoli e succhiarli, trattenere lievemente lo scroto fra i denti tirando piano piano, leccare quei pochi centimetri di pelle fra scroto ed ano, con la punta della lingua, appena appena, tutto con calma, con delicatezza estrema... poi passare all'asta, dalla base, da sotto, inumidirla con la lingua, a volte afferrarla fra le labbra e succhiare per pochi secondi, come un ghiacciolo a cui si vuol togliere il gusto, accarezzandolo con la lingua, massaggiandolo con le mani.... Adesso forse si può passare al glande, ma con calma.
> - Inondate di saliva il glande roteando la lingua attorno al medesimo.
Mmmmh... roteare la lingua, credo che il concetto possa essere espresso meglio se davvero hai intenti didattici... si può per esempio appoggiare la punta della lingua dura sull'uretra e poi farla ammorbidire e scivolare poco a poco in modo da accogliere il glande sulla tua lingua come in un abbraccio. Le labbra ancora aperte, mi piace che il mio uomo mi guardi mentre lo sto facendo. Solleticare il filetto, ma, pensa bene, ancora il pene non l'ho preso in bocca, e qui viene il bello... un'idea che mi gira in testa, lasciare che il mio lui entri in me come se passasse da una barriera, come se vincesse una sorta di verginità... mi bagno le labbra e le appoggio chiuse sulla punta del suo pene guardandolo fisso negli occhi, e poi spingo su di lui la mia testa e lascio che sia il suo pene a dischiudermi le labbra, lascio che entri per un po' e poi mi tiro indietro trattenendolo con le labbra e accarezzandolo con la lingua... la seconda volta entrerà dentro un po' di più, la terza ancora di più, fino a quando mi riempie... raccoglierò parte della saliva con le mani e mi aiuterò con esse seguendo il movimento della testa, schiacciando lievemente col pollice la base dell'asta quando sto tornando sù... il movimento con la mano continuerà, anche quando mi staccherò da lui per tornare a stimolargli il glande con la lingua. Importanti gli sguardi, mi piace che lui non riesca a staccare gli occhi da me.
> - Cercate di creare con le labbra una chiusura perfettamente ermetica intorno al vostro strumento di piacere. Non deve passare neanche un atomo.
E perchè non alternare questi momenti sotto vuoto ad altri in cui il movimento è più morbido, in cui la bocca non è serrata come una morsa, ma è un nido caldo ed avvolgente in cui la lingua culla il glande?
> - Se siete state brave/i nel modo di pompare si creerà una sorta di'sotto vuoto' (piuf...piuf..). A questo punto il vostro partner sarà in preda a visioni oniriche e il suo sguardo assomiglierà a quello di una triglia al vapore.
Beh, lo sguardo da triglia lo lascio volentieri ai tuoi amanti, negli occhi dei miei devo vedere estasi e stupore, che hanno molto poco di ittico. Poi... vorrei spezzare una lancia per il non ingoio... non lo rifiuto a priori, ma, perversione mia, adoro che il mio uomo mi venga in faccia e non in bocca, così posso fotografare mentalmente la sua espressione, posso seguire suoi tremiti.... ma questa, come tutto il resto è una mia peculiarità.
> In caso contrario, ripetete l'operazione.
Non si è mai verificato un caso contrario... pfuiii... per fortuna... i miei pompini durano parecchio e porto ancora i segni di un brutto colpo di frusta alla cervicale ;-)))))
> Mi scuso in anticipo se non posso replyare, il mio Browser fa i capricci.
Prego, perdonato... prova a fare come me, se ti ispira, magari, sai, un gusto

mercoledì 10 giugno 2009


Anatomia
Il pene ha forma cilindrica; in esso si possono individuare una parte libera, che viene impiegata nella copula, ed una parte fissa perineale, detta anche radice del pene.
La parte libera si distingue, a sua volta, in corpo del pene e glande, un ingrossamento dalla forma tronco-conica situato alla sua estremità e che porta all'apice l'orifizio esterno dell'uretra.
La cute che riveste il corpo del pene è molto lassa e si prolunga sul glande in una piega detta prepuzio. Il prepuzio aderisce al glande nella parte mediana inferiore per mezzo del frenulo del pene, che si salda in prossimità del meato uretrale ed è attraversato da una piccola arteria.
Il pene ha tre corpi cavernosi, due superiori paralleli ed uno sottostante posto in posizione mediana, costituiti da tessuto di aspetto spugnoso e caratterizzati da interstizi che comunicano direttamente con le vene.

Sviluppo
Nell'uomo lo sviluppo del pene ha inizio nel periodo intrauterino (intorno al VIII settimana) e si conclude nell'età puberale, verso il 14 esimo anno d'età. Il suo accrescimento si concentra però principalmente in due fasi: la prima fra l'VIII e XX settimana di gestazione e i primi tre mesi della vita neonatale e la seconda durante l'età puberale.
Nella pubertà l'accrescimento del pene rappresenta uno dei caratteri sessuali maschili secondari ed è il periodo di maggiore accrescimento con un aumento di quasi 3 volte le dimensioni rispetto quelle prepuberali, in un periodo relativamente breve, che ha inizio intorno al 12 esimo anno d'età e si arresta verso il 13/14 esimo anno, in concomitanza della piena maturazione sessuale maschile; solo nei soggetti che manifestano un ritardo nello sviluppo sessuale l'accrescimento del pene può concludersi nel 15/16esimo anno di età.

Dimensioni

Pene nello stato flaccido ed eretto
Molti adolescenti temono che il loro pene non sia abbastanza grande e sia inadeguato al compimento di atti sessuali. Quasi tutti i ragazzi, prima o poi, hanno dei dubbi circa le misure del loro pene, ma l'esperienza, in genere, mostra loro che tale angoscia è del tutto immotivata. Non appena iniziano ad avere esperienze sessuali scoprono che il loro pene funziona adeguatamente ed è entro i normali standard di grandezza. Quando il pene non è eretto, in genere pende mollemente verso il basso e misura circa dagli 8 agli 11 centimetri di lunghezza e 3 centimetri di diametro, anche se ogni caso differisce dagli altri, alcuni sono più piccoli ed alcuni più grandi.
Il problema, nello stabilire una grandezza media del pene non eretto, è che lo stesso pene, in queste condizioni, può variare di volta in volta. Ad esempio, l'aria fredda, l'acqua fredda, la paura o l'ansietà causano, in generale, l'avvicinamento massimo del pene (dello scroto e dei testicoli) al corpo, quindi il suo accorciamento.
Nei casi di sovrappeso o obesità del soggetto, la massa di grasso corporea presente nella zona pubica e quella sovrastante - ossia il ventre e l'addome - può contribuire a far sembrare il pene, che sia flaccido o eretto, più piccolo di quello che in realtà è. Il pene non eretto può acquistare in lunghezza se immerso nell'acqua tiepida o quando l'uomo è completamente rilassato. Il peso di un uomo, la sua costituzione e la sua statura non hanno alcuna relazione con la grandezza del suo pene, sia in erezione che flaccido. La lunghezza media di un pene eretto è di 15 cm[senza fonte] e il 90% degli uomini di tutto il mondo hanno un pene lungo tra i 13 e i 18 cm